Nasce nel quartiere romano di Tor di Nona da famiglia modesta. Dopo aver frequentato con profitto l'Istituto di Belle Arti si dedica al restauro e alla decorazione. Lo studio per lo stile teatrale della città di Roma gli favorisce la simpatia di Mussolini che gli affida alcuni lavori nelle colonie, Tripoli (Palazzo della Cassa di Risparmio, Lungomare Volpi, Monumento ai Caduti e alla Vittoria), ma anche il piano regolatore del quartiere Flaminio a Roma.
Nel 1929 è nominato Accademico d'Italia e nel 1931 partecipa alla commissione per il nuovo Piano regolatore di Roma. Sue sono la chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria a piazza Euclide, Villa Manzoni sulla via Cassia, l'ingresso monumentale del Giardino Zoologico a Villa Borghese, il Ponte Flaminio, il monumentale complesso del Buon Pastore a Bravetta, il villino realizzato per il tenore Beniamino Gigli al quartiere Parioli. Una delle sue realizzazioni più eccentriche è la cosiddetta Villa Brasini sulla via Flaminia, nota anche come "castellaccio" per lo stile fortemente eterogeneo, che comprende in realtà due architetture: la Villa Flaminia verso la via Cassia e la successiva Villa Augusta (intitolata alla moglie) il cui ingresso è rivolto invece verso Ponte Milvio.
Paolo Portoghesi, pur riconoscendo alle sue opere «indubbi pregi architettonici», lo definisce «uno dei grandi intrusi dell'architettura del Novecento» per non essere, salvo in alcuni casi, «in sintonia con lo spirito del tempo», ma anzi rappresentando «uno dei casi di allontanamento e rimozione di tale spirito». Il periodo che lo vede operare in effetti si caratterizza per le correnti del Monumentalismo o per quella del Razionalismo Italiano. Brasini non sembra far parte di nessuna delle due. La sua architettura megalomane, al contrario, si distingue per l'operazione di «ingigantimento e a volte di ingrassamento» degli elementi architettonici del barocco; operazione che, se da una parte lo rende inviso agli occhi della critica, nello stesso tempo, fa sì che gli si riconosca «la capacità di arrivare ad un risultato coerente e semplice partendo da una indisciplinata complessità» (Paolo Portoghesi). È in ogni caso un grandissimo disegnatore, capace di creare tavole architettoniche che lo attestano come uno dei maggiori artisti e progettisti visionari del '900 in Italia.
Antonio Cederna ricordando il suo contributo durante gli anni dello sventramento di Roma ad opera del regime fascista lo definisce «campione del titanismo di cartapesta, del pompierismo ipermonumentale e della carnevalata neoromanesca», suo è un progetto di Piano Regolatore che spazza via tutto il centro storico di Roma per creare una Via Imperiale dalla Flaminia all'Appia. Suo è anche il progetto del "Foro Mussolini" che avrebbe fatto tabula rasa del Campo Marzio lasciando in piedi solo pochi «insigni monumenti» (il Pantheon, la Colonna Antonina, l'obelisco di Montecitorio e poco altro), per fortuna, Mussolini stesso, dopo aver approvato il progetto, lo boccia definitivamente; ed a Brasini non rimane che scrivere lettere implorando lavori ed indennizzi (che puntualmente avrà).
Opere principali
- Basilica di S. Rita a Cascia
- Ponte Flaminio a Roma
- Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria a Roma
- Villa Manzoni a Roma
- Ingresso Monumentale del Giardino Zoologico a Roma
- Complesso del Buon Pastore a Roma
- Villa Brasini a Roma
- Palazzo del Podestà a Foggia (attuale Municipio di Foggia)
- Accademia dell'Aeronautica di Capodichino a Napoli
- Palazzo dell'INAIL a Roma (con F.Zevi)
- Palazzo del Governo a Taranto
- Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro a Napoli
- Centro di Tirana, complesso dei ministeri e rettorato dell'università
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